venerdì 9 gennaio 2015

Alafbetizzazione - il GENERAL MIDI

Parliamo di questo formato file, linguaggio informatico, ma noto come il fondamentale sistema di composizione della musica con strumenti virtuali, la base della musica al computer! 


Iniziamo con la storia: Il MIDI, ossia Musical Instrument Digital Interface (interfaccia digitale degli strumenti musicali) nasce negli anni 80. Si usava soprattutto, dato che quel decennio nacquero i primi Synth, in campo di musica elettronica, che fu un nuovo genere. Se ci pensate, è un qualcosa di molto economico e pratico: si possono creare più o meno velocemente basi musicali karaoke di tutto rispetto, i file .mid pesano poco e i programmi (sequencer) sono spesso poco costosi, a meno che non includano altre funzioni.


Ma chi sono questi geni che hanno ideato ciò?

Sono due, Dave Smith e Chet Wood, della Sequential Circuit. Nel 1981 proposero questa loro idea in un documento chiamato "The Complete SCI MIDI" dove esponevano la loro intenzione di voler creare un sistema che faccia comunicare tra di loro tutti gli strumenti, i quali dovranno essere abilitati al MIDI per far ciò. Alcuni marchi come la Roland avevano già pensato a una cosa simile, ossia un'interfaccia di controllo degli strumenti, ma era compatibile solo con quelli della stessa marca. Il MIDI, invece, stabilisce strumenti virtuali tutte le tastiere abilitate, che generano segnali leggibili da tutte. La Yamaha e la Kawai furono le prime ad aderire al MIDI.



IL FILE MIDI .mid

Vediamo ora che cos'è un file MIDI. Lo spiegherò in modo semplice, senza articolarmi in discorsi informatici. Praticamente, è un tipo di file che contiene informazioni su tante tracce strumentali, il loro tempo, la loro notazione, il loro tipo ed eventuali effetti.

Facciamo un esempio: io ho una tastiera Yamaha. Su di essa registro una melodia con strumento voice "Grand Piano" (sarebbe il comune pianoforte). Salvo su una USB la melodia. La tastiera lo salverà in .mid o .smf ma in sostanza sono molto simili e funzionano ugualmente. Quando metto sul PC (su un programma che legga il .mid) il file che ho salvato, esso mi apparirà come una traccia di nome "Grand Piano" e mi riprodurrà perfettamente la melodia che ho suonato. 


Questo perché? Perché il programma riconosce il Grand Piano come 001 (in totale c'è ne sono 128) e come tale viene associato a questo numero lo strumento. Poi altre informazioni come ad esempio il timing e il tempo tra una nota e l'altra vengono sempre memorizzati all'interno del file .mid ed interpretati dal programma. Se registro una melodia sulla tastiera con voice trombone (058) e violin (041) mettendo la registrazione sul programma esso riconoscerà i numeri associati e li interpreterà, poi scomporrà in due tracce diverse gli strumenti. Infine calcolerà tempo, effetti ecc... 

Se questi file invece di farli leggere al programma li dovessi far leggere, tramite la stessa USB, da un'altra tastiera, anche di marca diversa ma che supporti il MIDI, questa seconda tastiera li leggerà perfettamente come la tastiera sulla quale l'ho suonata e salvata, cambiando solo un po'il sound degli strumenti, poiché a marca migliore corrisponde migliore sound! Anche gli eventuali effetti applicati saranno gli stessi. Questo spiega quante informazioni siano contenute nel file MIDI e come esse possano essere interpretabili alla stessa maniera da tutti i programmi e tastiere. 

Imparate ad usare il MIDI e avrete una solida base per fare musica al computer. Alla prossima da MIDIMaster!

Se volete saperne di più ecco il link di wikipedia, dove sono esposti tutti i collegamenti con l'informatica

Nessun commento:

Posta un commento